Si sente spesso parlare della lentezza di caricamento, e dire che se la pagina di un sito non si carica velocemente, l’utente abbandonerà il sito. C’è chi ritiene che una pagina deve caricarsi in 5 secondi, chi in 10, chi concede alle pagine caricamenti anche nell’ordine dei 20-30 secondi.
Amazon continua a confermare che ogni 100 millisecondi di rallentamento dei suoi siti le vendite diminuiscono dell’1%, una scoperta che rimane valida ancora oggi nonostante i progressi tecnologici.
Le aspettative degli utenti sono però cresciute: secondo le ricerche più recenti, gli utenti si aspettano che i siti web si caricano entro 3 secondi, e quasi la metà degli acquirenti abbandona un sito e-commerce che non si carica entro questo limite. Ancora più drastico il dato mobile: il 53% degli utenti mobile abbandona una pagina se impiega più di 3 secondi.

Ma su quali dati si basano queste affermazioni sulla lentezza di caricamento? Esistono ricerche che le comprovano?
Aggiornamento 2025
Lentezza di caricamento: le prime evidenze
In uno studio sui tempi di attesa per lo scaricamento, i ricercatori Selvidge, Chaparro e Bender hanno studiato gli effetti di scaricamenti di 1, 30 o 60 secondi sulla frustrazione, il successo nel compito e l’efficienza. Lo studio dimostra che, sebbene la frustrazione sia significativamente inferiore con tempi di un secondo, i dati di prestazione (successo o efficacia, ed efficienza) non sembrano variare significativamente rispetto alle condizioni di 30 e 60 secondi di attesa.
Dunque il tempo di scaricamento avrebbe effetto solo sul gradimento, cioè su un parametro soggettivo.
Un tentativo di affrontare la questione della lentezza di caricamento in ambito web è stato condotto da Bouch, Kuchinsky e Bhatti nel 2000. Questi studiosi hanno chiesto a degli utenti di valutare, mentre eseguivano un compito, il tempo di latenza delle pagine, che poteva variare da 2 a 73 secondi. Hanno così trovato che gli utenti valutano “buono” un tempo di attesa fino ai 5 secondi (dato congruente con quello di Martin e Corl, che però era riferito alla prestazione, non alla valutazione), “medio” fra i 6 e i 10 secondi, e “scadente” oltre i 10 secondi. In un successivo studio gli stessi autori hanno trovato che gli utenti iniziavano a giudicare inaccettabile il tempo di attesa in media attorno agli 8,6 secondi.
Velocità e lentezza di caricamento per siti e-commerce
Per quanto riguarda il mondo dei siti e-commerce e l’impatto sui consumatori della rapidità di erogazione dei contenuti online, è ormai attestato che la velocità di un sito e-commerce è una delle caratteristiche fondamentali per evitare l’abbandono del cliente e aumentare la fidelizzazione.
Le ricerche più recenti del 2024-2025 confermano con dati ancora più impattanti l’importanza cruciale della velocità e lentezza di caricamento. Secondo uno studio completo di Queue-it con 91 statistiche aggiornate, la situazione è drammaticamente peggiorata rispetto alle aspettative degli utenti:
- il 40% degli acquirenti abbandona un sito e-commerce se non si carica entro 3 secondi;
- l‘80% degli utenti considera più frustrante un sito lento rispetto a uno temporaneamente offline;
- il 70% dei consumatori dichiara che la velocità di caricamento influenza direttamente la loro disponibilità ad acquistare da un retailer online.
Pensa alla velocità del vostro sito come alla velocità di servizio in un ristorante: se il cameriere impiega troppo tempo a prendere l’ordine, i clienti si alzano e vanno altrove, indipendentemente dalla qualità del cibo.
È per questo motivo che una delle attività principali del nostro servizio di gestione e-commerce riguarda proprio il miglioramento delle prestazioni del sito.
L’impatto economico concreto della lentezza
La ricerca presenta un esempio concreto che ogni e-commerce dovrebbe considerare in merito alla lentezza di caricamento: un sito con 50.000 visitatori giornalieri, un tasso di conversione del 3,5% e un valore medio dell’ordine di 50 dollari. La pagina media si carica in 6 secondi. In questo modo si ottengono 1.750 ordini al giorno e un fatturato giornaliero di 87.500 dollari.
Ora, se viene migliorata la velocità media della pagina di 1 secondo, il tasso di conversione salta al 3,7%. Improvvisamente gli ordini giornalieri diventano 1.850 e le entrate giornaliere 92.500 dollari.
E non finisce qui. Durante occasioni ad alto traffico, molti consumatori riscontrano rallentamenti e tempi di caricamento delle pagine quasi raddoppiati, evidenziando come l’alta affluenza possa drammaticamente peggiorare le performance.
Core Web Vitals: il nuovo standard SEO
I Core Web Vitals sono indicatori di performance diventati fattori di ranking essenziali.
- I tre pilastri dei Core Web Vitals:
- Largest Contentful Paint (LCP): deve essere inferiore a 2,5 secondi.
- First Input Delay (FID): deve essere inferiore a 100 millisecondi.
- Cumulative Layout Shift (CLS): deve essere inferiore a 0,1.
Nel 2025 i Core Web Vitals rimangono uno dei fattori di ranking più critici nell’algoritmo di Google. I proprietari di siti WooCommerce e WordPress devono monitorare e ottimizzare questi parametri per migliorare le prestazioni SEO.

Tablet e mobile commerce
Se un sito di e-commerce è troppo lento, gli utenti dotati di tablet si spazientiscono e abbandonano un sito per rivolgersi alla concorrenza a fare i propri acquisti online.
Nel 2012 Compuware ha pubblicato i risultati di uno studio globale riguardante le aspettative che gli utenti del mobile commerce nutrono rispetto alle prestazioni dei siti web. Già all’epoca di questa ricerca emerge che chi fa uso di dispositivi di ultima generazione si aspetta molto dai siti web in termini di performance: un terzo degli intervistati è poco propenso all’acquisto di prodotti online di aziende che non soddisfano queste aspettative.
I parametri di riferimento di questi utenti sono le prestazioni di siti di aziende come Amazon e Google, impegnate nel fornire siti altamente performanti, su qualunque piattaforma. Circa il 70% degli utenti tablet infatti si aspetta che un sito web si carichi in meno di due secondi.
Sempre in base alla ricerca, un’esperienza web scadente porterà il 46% degli utenti tablet sui siti di aziende concorrenti; il 35% difficilmente visiterà da un’altra piattaforma lo stesso sito web; il 33% sarà scoraggiato nell’acquisto di prodotti di quell’azienda.
Mobile-first: la priorità principale
Il mobile commerce ha raggiunto nel 2025 soglie critiche che rendono l’ottimizzazione mobile non più un’opzione, ma una necessità vitale:
- Nel secondo trimestre del 2025, i dispositivi mobili (esclusi i tablet) hanno rappresentato il 62,54% del traffico globale dei siti web.
- Il caricamento di una pagina web richiede in media l’87,84% in più di tempo su mobile rispetto a quello su desktop.
- Il 53% degli utenti mobile abbandona una pagina se impiega più di 3 secondi per caricarsi.
- Il 74% degli utenti mobile abbandona completamente siti che non si caricano entro 5 secondi.
Su mobile, il tuo sito compete con l’attenzione di un utente che ha letteralmente il mondo in mano. Se il “semaforo” della velocità non è verde istantaneamente, l’utente è già andato altrove.
L’intelligenza artificiale nell’ottimizzazione della velocità
Una tendenza emergente del 2025 riguarda l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per l’ottimizzazione della velocità e quindi come aiuto per migliorare la lentezza di caricamento delle risorse. Secondo Magnet, il 72% delle aziende utilizza già strumenti AI per ottimizzare i Core Web Vitals.
La tecnologia più innovativa è la Navigation AI, che apprende i pattern di navigazione degli utenti e ottimizza proattivamente le risorse del sito. Questo rappresenta un cambio di paradigma rispetto all’ottimizzazione tradizionale.
Le best practice tecniche attuali
Per affrontare efficacemente questi challenge relativi alla lentezza di caricamento delle pagine web, le tecnologie di ottimizzazione si sono evolute:
- Compressione e ottimizzazione
- Il 25% delle pagine può risparmiare oltre 250kb semplicemente comprimendo immagini e testi.
- Il 10% delle pagine può risparmiare oltre 1MB con la compressione.
- Ogni script di terze parti aggiunge mediamente 34,1 millisecondi al tempo di caricamento.
- Time to First Byte (TTFB)
- Media desktop: 1,286 secondi.
- Media mobile: 2,594 secondi.
- Raccomandazione Google: 800ms o meno.
- Strumenti di misurazione e monitoraggio
- Google PageSpeed Insights – per analisi Core Web Vitals;
- Google Search Console – per monitoraggio organico delle performance;
- The Chrome User Experience Report (CrUX) – per dati utenti reali.
Ridurre la lentezza di caricamento e quindi ottimizzare la velocità non è più solo una questione tecnica, ma una strategia di business competitiva. I dati attuali mostrano chiaramente che:
- la soglia di tolleranza si è drasticamente ridotta (3 secondi come standard);
- i Core Web Vitals sono essenziali per il ranking Google;
- il mobile richiede attenzione prioritaria;
- l’AI offre nuove possibilità di ottimizzazione;
- i costi della lentezza di caricamento sono misurabili e significativi.
Migliorare la velocità, e dunque le prestazioni, del tuo sito è fondamentale. Scopri tutti gli altri modi per ottimizzare il ROI e le vendite nella sezione dedicata del nostro sito.









