L’apertura di un negozio online non è solo questione di “mettere su un sito”: è una scelta strategica che può determinare il successo o l’insuccesso del tuo progetto. Se stai valutando di lanciare un e-commerce e vuoi capire quale piattaforma ecommerce sia davvero più adatta al tuo business, sei nel posto giusto.
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Come scegliere tra WooCommerce, Shopify e Magento nel 2025
Il primo ostacolo è scegliere tra le piattaforme ecommerce: all’apparenza molte sembrano equivalenti, semplici da installare e già pronte per vendere.
Le piattaforme ecommerce offrono oggi strumenti robusti per personalizzare grafica e stile del negozio, oltre a numerose opzioni configurabili che le rendono aggiornabili e scalabili nel tempo.
Un buon sistema deve crescere con te, senza diventare un peso tecnico o economico.
In questo articolo analizzeremo WooCommerce, Shopify e Magento per capire non quale sia “la piattaforma migliore in assoluto” — un concetto che non esiste — ma quale sia la più adatta al tuo progetto, al tuo budget e alla tua strategia.
La popolarità delle piattaforme eCommerce
Secondo le ultime rilevazioni del 2025:
WooCommerce continua a essere la piattaforma più diffusa a livello mondiale: circa un sito e-commerce su cinque è costruito su questo sistema. Il legame con WordPress e la possibilità di trasformare rapidamente un sito già esistente in un negozio online spiegano la sua popolarità, soprattutto tra piccole e medie imprese che puntano su contenuti e SEO per generare traffico.
Shopify, invece, pur nascendo come soluzione “chiavi in mano”, ha accelerato la sua crescita negli ultimi anni. La piattaforma è molto apprezzata dai brand in espansione e dalle aziende che vogliono scalare velocemente senza gestire infrastrutture complesse.
Magento (oggi Adobe Commerce), mostra invece segnali di rallentamento: il numero di store attivi è in calo e sempre più operatori stanno migrando verso soluzioni come Shopify Plus o piattaforme “composable” più leggere. Magento rimane uno strumento potentissimo per progetti enterprise con cataloghi enormi e logiche B2B avanzate, ma richiede investimenti e competenze tecniche che non tutte le aziende vogliono sostenere.
Conoscere questi trend aiuta a capire non solo la fotografia attuale del mercato, ma anche in quale direzione si stanno spostando gli investimenti e le preferenze dei merchant.
Analizziamo più da vicino queste piattaforme.
Le piattaforme e-commerce nel dettaglio
WooCommerce
Nato nel 2011 come semplice plugin open-source per WordPress, WooCommerce ha trasformato il modo in cui le aziende possono avviare un’attività online.
WooCommerce ha una quota di mercato globale del 20,1 % tra le piattaforme e-commerce e alimenta oltre 3,5 milioni di siti che usano il checkout completo.
Con WooCommerce puoi aggiungere facilmente:
- sistemi di abbonamento;
- vendite multilingua;
- prenotazioni e booking;
- gestione di magazzini complessi.
Tuttavia, proprio perché è open-source, WooCommerce richiede più attenzione nella scelta dell’hosting: man mano che il catalogo e il traffico crescono, diventano necessari server performanti, caching, CDN e competenze tecniche per mantenere alte le prestazioni.
In sintesi, WooCommerce è una piattaforma ideale per chi cerca controllo e personalizzazione senza rinunciare alla familiarità di WordPress, a patto di essere pronto a gestire (o delegare) la parte tecnica man mano che il progetto scala.
Shopify
Shopify è una piattaforma SaaS (Software as a Service) che consente di aprire un negozio online in tempi rapidissimi, senza dover acquistare hosting o occuparsi di installazioni complesse.
Oggi è usata da oltre 4,6 milioni di store attivi e ha una quota globale del 26,2 %. Se si restringe il campo ai siti con traffico elevato, la percentuale sale quasi al 29 %.
Il “theme store” e l’“app store” offrono:
- migliaia di temi e modelli grafici;
- applicazioni per carrelli abbandonati;
- integrazioni con marketplace e social commerce.
Per le aziende in rapida crescita o con esigenze più sofisticate, esiste anche Shopify Plus, la versione enterprise che offre funzioni avanzate, maggiore personalizzazione, supporto dedicato e capacità di gestire volumi elevati. Questa comodità ha però un prezzo: i costi ricorrenti possono crescere nel tempo, soprattutto se si usano molte app a pagamento o se si superano determinate soglie di fatturato; inoltre, la libertà di personalizzazione profonda è inferiore rispetto a soluzioni open-source come WooCommerce o Magento.
Shopify è quindi ideale per chi desidera avviare e scalare velocemente un e-commerce con costi iniziali certi, evitando la gestione tecnica dell’infrastruttura, ma accettando i vincoli e i modelli tariffari di un sistema “chiuso” e in abbonamento.
Magento
Magento (Adobe Commerce), rappresenta la terza fra le piattaforme e-commerce più potenti e flessibili, con una quota di mercato dell’8%. È progettata per gestire cataloghi molto estesi, logiche di prezzo sofisticate, promozioni complesse e scenari B2B avanzati.
Grazie a un’architettura modulare e a un sistema di API robuste, si integra facilmente con ERP, CRM, PIM e altri strumenti aziendali, rendendola la scelta naturale per le realtà enterprise e per chi opera su più mercati contemporaneamente.
Tutta questa potenza, però, ha un rovescio della medaglia: Magento richiede risorse tecniche importanti e investimenti iniziali più elevati rispetto a WooCommerce o Shopify. Non è una piattaforma “plug and play”: serve un server performante, un team di sviluppo o un partner specializzato per configurarla, aggiornarla e mantenerla sicura. I tempi di setup e manutenzione sono più lunghi e i costi di hosting e sviluppo più alti, ma in cambio si ottiene il massimo livello di personalizzazione e controllo sull’esperienza d’acquisto.
In sintesi, Magento è ideale per aziende strutturate, con budget adeguati e un progetto di lungo periodo, che vogliono un e-commerce scalabile e fortemente integrato nei processi interni.
Pro e contro delle piattaforme
1. Woocommerce
- massima integrazione con WordPress (SEO, content, blog);
- grande libertà di personalizzazione;
- costi iniziali contenuti;
- pieno controllo su codice e dati.
- performance e sicurezza dipendono da hosting e manutenzione;
- con cataloghi/traffico importanti servono ottimizzazioni (caching, CDN) e competenze;
- aggiornamenti di core/tema/plugin da gestire con attenzione.
2. Shopify
- avvio velocissimo;
- infrastruttura, PCI e SSL gestiti;
- UX admin semplice;
- App Store vasto;
- con Shopify Plus si sbloccano automazioni e funzioni enterprise;
- ottima tenuta ai picchi di traffico.
- costi ricorrenti (canone + app);
- commissioni se usi provider di pagamento terzi;
- limiti nelle personalizzazioni molto spinte/server-side;
- lock-in tipico del SaaS.
3. Magento
- potenza e scalabilità massime;
- B2B nativo (company accounts, shared catalog, quote, credit, quick order);
- multi-store/lingua/valuta; integrazioni profonde con ERP/PIM;
- controllo totale.
- investimenti elevati (sviluppo, hosting, team);
- time-to-market più lungo;
- manutenzione e patching continui;
- curva di apprendimento ripida.
- trend di adozione in calo per progetti non-enterprise.
Tirando le somme: come scegliere davvero tra le piattaforme ecommerce
Scegliere tra le piattaforme ecommerce quella giusta per il proprio business non è una decisione tecnica, ma strategica. Non esiste una soluzione “migliore in assoluto”: tutto dipende da dimensione del catalogo, risorse interne, budget e obiettivi di crescita. Valutare oggi questi aspetti significa risparmiare domani in termini di costi, migrazioni e tempi di implementazione.
Sei ancora in dubbio su quale soluzione adottare? Non preoccuparti, affidandoti a noi e ti guideremo in questo nuovo percorso!